Ep. 03: Le voci della strega del mare

Episode 3 February 28, 2024 00:33:38
Ep. 03: Le voci della strega del mare
Le voci della strega del mare
Ep. 03: Le voci della strega del mare

Feb 28 2024 | 00:33:38

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La terza puntata de Le voci della strega del mare affronta il tema dell'igiene vocale. Sucessivamente, Alessia parlerà di alcuni aspetti importanti per chiunque volesse diventare un lettore di audiolibri, rimani sintonizzato per ascoltarli tutti!

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Episode Transcript

[00:00:23] Buongiorno, benvenuti. Sono Alessia e voi state ascoltando le voci della strega del mare su YouArePodcast, il podcast dell'Università di Genova. [00:00:34] La puntata di oggi riguarderà l'igiene vocale. Successivamente vedremo alcuni aspetti importanti per chiunque volesse lavorare nel settore degli audiolibri come narratore. [00:00:45] Per igiene vocale si intende una serie di buone abitudini, modalità respiratorie che permettano di avere cura della propria voce, per raggiungere buone prestazioni vocali e evitare o ridurre un uso scorretto della voce che provoca dei fastidi come irritazione, abbassamento vocale e voce afona. [00:01:04] Nei casi più lievi è sufficiente cambiare qualche elemento della propria routine, provare metodi casalinghi per recuperare la voce come bere tisane calde con il miele. Nei casi più complessi è importante rivolgersi a specialisti della voce come il medico foniatra o il logopedista. [00:01:20] Il medico foniatra analizza e diagnostica disturbi legati alla voce e esamina la deglutizione, fonazione e respirazione. [00:01:30] Il logopedista è un professionista che si occupa principalmente di diagnosticare e curare i disturbi del linguaggio e lavora con pazienti di ogni età, dai bambini agli anziani. [00:01:40] Assiste persone che hanno perso l'uso della parola, hanno problemi di masticazione o deglutizione a seguito di malattie e traumi. [00:01:49] Ma torniamo a noi, quali sono queste buone abitudini? [00:01:53] Tra le prime troviamo l'idratazione, perché la secchezza delle vie respiratorie le rende più vulnerabili alle infiammazioni, provoca forte irritazione compromettendo la qualità della voce. [00:02:05] Alcune bevande, come l'acqua, tisane, la camomilla con il miele, aiutano molto, purché non siano eccessivamente fredde o calde. [00:02:14] Secondo punto, avere una corretta routine di riscaldamento vocale che permetta di mantenere allenato e sano il nostro apparato fonatorio. [00:02:22] Gli esercizi di preparazione sono simili alle tecniche usate nel canto e mantengono attiva la muscolatura, il diaframma e riscalda la voce. [00:02:31] Questi esercizi sono utilissimi per chiunque debba parlare in pubblico per ore. Terzo punto, il riposo. Fare pause frequenti consente di non stressare eccessivamente il nostro apparato vocale ed è importante evitare di sforzare la voce urlando o sussurrando. 4. Evitare di mangiare i latticini perché rafforzano la produzione di muco e catarro. [00:02:55] Evita anche i cibi molto speziati o piccanti prima di esibirti perché sono difficili da digerire e creano facilmente reflusso. [00:03:04] In generale è sconsigliato mangiare eccessivamente prima di una performance. [00:03:09] Fumare e bere alcolici favorisce un cattivo funzionamento delle corde vocali e raucedine. [00:03:16] La voce di conversazione deve essere modulata. Parlare allo stesso modo e alla stessa altezza costringe le corde vocali ad agire sempre nello stesso modo e non vengono sottoposte a un allungamento corretto. [00:03:30] Bisogna scandire bene le parole portandole fino alla fine, senza troncarle. [00:03:36] Assumere una postura corretta con il viso alto, allineare il collo con la schiena è fondamentale perché respiriamo meglio e la muscolatura si muove adeguatamente. [00:03:48] Oggi abbiamo indicato il termine FONAZIONE, ma cosa significa? [00:03:53] Partiamo dalla definizione del vocabolario. [00:03:56] Si intende il processo fisiologico per cui nella specie umana e negli animali si produce un suono o un rumore per mezzo degli organi vocali. [00:04:06] A tale processo concorrono un meccanismo vibrante rappresentato dalle corde vocali, una forza costituita dalla corrente aerea espiratoria che dai polmoni, attraverso i bronchi e la trachea, raggiunge la rima glottidea, mettendo in vibrazione le corde vocali e un apparato di risonanza. [00:04:24] In particolare nell'uomo è il processo fisiologico diretto alla produzione di suoni articolati che costituiscono l'atto elementare dell'espressione linguistica. [00:04:35] La diversità delle articolazioni dipende dalla diversa posizione del velo palatino, della lingua e delle labbra. [00:04:43] Se l'aria esce liberamente dalla cavità orale, si hanno le vocali. Se invece esce dopo aver superato una chiusura o una stretta in uno o più punti del canale di fonazione, si hanno le consonanti. [00:04:56] Se l'aria passa anche o soltanto attraverso la cavità nasale, in seguito all'abbassamento del velo palatino, si hanno consonanti o vocali nasali. [00:05:07] Ora sappiamo come articoliamo il suono, ma entriamo nel dettaglio. [00:05:11] Un elemento importante è la respirazione diaframmatica. Il diaframma è un muscolo che divide la cavità toracica da quella addominale. Viene definito come muscolo involontario. Si attiva esclusivamente durante la fase di inspirazione. Quando si contrae, si tende e si appiattisce, determinando un aumento del volume della cavità toracica e permettendo così l'ingresso di aria nei polmoni. [00:05:38] Quando il diaframma si rilassa, si incurva verso l'alto, riducendo il volume e favorendo l'espirazione. Nel caso foste interessati, vi consiglio di consultare il canale L'Anatomia per il Cantante, di Angela Castellani, che oltre alle spiegazioni dei meccanismi legati alla respirazione diaframmatica, offre delle tavole molto utili per avere un riferimento visivo che il radio purtroppo non posso darvi. [00:06:03] Soffermiamoci sul concetto di dizione. [00:06:06] è la maniera di pronunciare le parole. Così come una buona calligrafia serve a facilitare la lettura di un messaggio scritto a mano, una buona articolazione e pronuncia servono a rendere fluido e più comprensibile un messaggio per chi ascolta. Al professionista della voce si chiede una pronuncia lenta, netta e scandita, un tipo di parlato che richiede molta pratica e controllo. [00:06:32] Come diventare lettori di audiolibri. [00:06:36] La voce è uno strumento prezioso per creare un'esperienza coinvolgente. [00:06:41] È essenziale avere costanza nell'allenamento alla lettura ad alta voce ed è necessario essere motivati, perché si tratta di un lavoro delicatissimo. Il lettore fa da mediatore tra l'opera scritta dall'autore e un pubblico. Inoltre, questi testi sono pensati per una lettura individuale, a mente, e non ad alta voce, e questo porta a un livello diverso di complessità. [00:07:05] Durante la performance occorre trovare le chiavi per animare il testo, che sono il frutto del lavoro del professionista che attraverso la propria sensibilità, le conoscenze acquisite nel tempo, imposta l'interpretazione, proponendo al pubblico il testo in una veste nuova, coinvolgente, in un delicato equilibrio che cerca di favorire l'ascolto attraverso il racconto e il rispetto dell'opera originale. [00:07:32] Uno dei consigli più frequenti da parte dei speaker professionisti è di trovare l'assetto mentale giusto chiudendo tutto il mondo fuori e provando a immaginare la migliore versione che vorremmo ascoltare di quel testo. Ovviamente questa operazione richiede molta concentrazione e tentativi, dobbiamo essere disposti a provare e riprovare. Molti di questi consigli vengono dal canale di Caruso Speaker che ho già citato nei precedenti episodi. [00:07:59] Un aspetto che accomuna i lettori che si trovano all'inizio di questo percorso è la fretta. [00:08:05] Occorre rallentare per rendere più agile la lettura. È consigliabile visualizzare la punteggiatura sulla pagina prima di leggere. [00:08:14] Questo permetterà di individuare le pause e gestire meglio la respirazione, per evitare che sostanzialmente la voce muoia, perché il fiato non la sostiene in maniera sufficiente. [00:08:26] Occorre fare attenzione al contenuto del testo. Inoltre è molto utile leggere più libri scritti dallo stesso autore per conoscere meglio il suo stile e avere più confidenza, diciamo così, con i termini che utilizza. Occorre individuare l'intenzione dietro alle parole. Per sottolineare questo concetto citerò il celebre compositore Giuseppe Verdi che disse Dico francamente che le mie note, belle o brutte che siano, non le scrivo a caso e che procuro sempre di darle un carattere. Anche se il riferimento è legato all'ambito musicale, sono convinta che si presti alla questione che stiamo affrontando oggi. [00:09:06] Adesso passiamo alle indicazioni e consigli di Lorenzo Abagnale, che in un video del suo canale ha condiviso parte delle sue esperienze in risposta alle domande legate al mondo del voice-over. Il video è suddiviso in nove parti, come al solito non spaventatevi perché non affronteremo tutti i punti, ovviamente vi lascio il link. 1. Come formarsi Abagnale sottolinea l'importanza della frequentazione di corsi tenuti da compagnie teatrali, corsi gratuiti o a pagamento, per ottenere le basi e imparare a esprimere le emozioni attraverso la voce. [00:09:42] Con il tempo è consigliabile avvicinarsi a corsi professionalizzanti che permettano di affinare la tecnica. Contempla anche la possibilità di studiare all'accademia per aumentare il livello della formazione sottolineando il fatto che dipenda dal proprio obiettivo, perché questo tipo di scelta sul piano economico e del tempo necessario a completare il percorso richiede un investimento da non sottovalutare. [00:10:08] Ovviamente suggerisce di registrare la propria voce e riascoltarla, questo perché permette di capire come suoni e di comprendere dove andare a lavorare per trovare il proprio timbro, gestire eventuali accenti, inflessioni. [00:10:22] Ed è molto utile ascoltare bravi doppiatori, attori, con una buona dizione perché parlano un italiano standard. [00:10:30] un italiano pulito e questo deve essere il nostro obiettivo. Ovviamente consiglia di leggere tanti manuali, esercitarsi, continuando a cesellare e confrontarsi con il doppiaggio ben fatto. [00:10:42] Punto numero 2. Come iniziare a lavorare? [00:10:46] Abagnale suggerisce di realizzare le prime demo, nelle brevi clip audio dei podcast, spot pubblicitari, anche inventati, che servono come presentazioni per i potenziali clienti. [00:10:58] Ed è importante confezionare bene questo biglietto da visita vocale perché gli obiettivi da raggiungere sono due. [00:11:05] Il primo è mostrare il proprio stile e attirare l'attenzione. [00:11:09] Una volta realizzate queste demo vanno spedite in giro come il curriculum. [00:11:14] Terzo punto. [00:11:15] Quali attrezzature avere? Un microfono con attacco USB è sufficiente per iniziare. È consigliabile investire su una buona scheda audio e con il tempo si passerà a microfoni di fascia sempre più alta. [00:11:29] Adesso arriviamo a una delle mie parti preferite del video perché riguarda la stanza che scegliamo di sfruttare per svolgere il nostro lavoro e suggerisce di predisporla alla registrazione cercando di creare un ambiente insonorizzato il più possibile, lontano da interferenze esterne tipo i rumori dei vicini, del traffico, allarmi... [00:11:52] Non vi nascondo il fatto di aver provato il suo consiglio, quindi quello di aprire l'armadio e provare a registrare con i vestiti dietro, per avere meno riverbero, evitare l'eco. [00:12:03] Quindi, voi non mi vedete, ma io sto registrando dal mio armadio in questo momento, quindi vi lascio così, poco prima della lettura, con questa immagine di me immersa tra maglioni, calzini e pantaloni stipati dentro l'armadio diversamente ordinato, ma a quanto pare funzionale per le registrazioni dei podcast. [00:12:30] Il brano di oggi è tratto dal libro La storia infinita di Michael Ende. [00:12:37] Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. [00:12:45] Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere. [00:12:54] Ci sono persone che mettono in gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno, neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perché lo fanno. [00:13:05] Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. [00:13:11] E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola o a quelli della bottiglia. [00:13:18] Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un'idea fissa, che mai potrà diventare realtà. Altri credono di poter essere felici soltanto in un luogo diverso da quello dove si trovano, e così passano la vita girando il mondo. [00:13:35] e altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. [00:13:40] Insomma, ci sono tante diverse passioni, quante diverse sono le persone. Per Bastiano Baldassarre Bucci la passione erano i libri. [00:13:51] Chi non ha mai passato interi pomeriggi con l'orecchia in fiamme e i capelli ritti in testa, chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di avere fame o freddo? [00:14:04] Chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume, per la buona ragione che era ora di dormire, dal momento che l'indomani mattina bisognava alzarsi presto. [00:14:24] Chi non ha mai versato apertamente o in segreto a mare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare ed ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali, d'improvviso, la vita pareva così vuota e preva di interesse. Chi non conosce tutto questo, per la sua personale esperienza, costui, molto probabilmente, non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano. fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo. Questo, ecco, proprio questo era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che sempre aveva desiderato da quando era caduto in preda alla sua passione. Una storia che non dovesse mai avere fine. [00:15:17] Il libro di tutti i libri. [00:15:19] Doveva avere quel libro a ogni costo. [00:15:22] A ogni costo? [00:15:24] Era facile a dirsi. Anche se avesse potuto offrire più delle duemila lire che portava con sé, quel poco gentile signor Coriandoli aveva anche troppo chiaramente fatto capire che non gli avrebbe venduto alcun libro e tantomeno glielo avrebbe regalato. [00:15:39] No, la cosa non aveva soluzione. [00:15:42] Era un vero caso disperato. Eppure Bastiano sapeva che non sarebbe mai potuto andarsene senza quel libro. Adesso gli era chiaro che proprio a causa di quel libro era venuto qui. [00:15:54] Era stato il libro a chiamarlo, in quella sua misteriosa maniera, perché voleva andare da lui, perché in fondo era già suo, gli apparteneva da sempre. [00:16:04] Bastiano restò in ascolto del mormorio che continuava a venire dallo studio dove era al telefono. [00:16:11] Prima ancora di accorgersi, si era ad improvviso nascosto il libro sotto il cappotto e se lo premeva contro il petto con entrambe le braccia. [00:16:21] Senza far rumore, camminò a ritroso fino alla porta, tenendo ansiosamente d'occhio l'altra porta, quella che dava sullo studiolo. Premette cauto la maniglia. [00:16:32] Voleva a tutti i costi evitare che i campanellini d'ottone si mettessero a cantare, perciò aprì la porta vetri solo quel tanto che gli bastava per sgusciare fuori. Poi, lento e cauto, la richiuse dall'esterno. [00:16:46] Solo allora cominciò a correre. [00:16:49] I quaderni, i libri di scuola, l'astuccio portapenne, tutto saltellava e ticchettava nella cartella al ritmo del suo passo. [00:16:57] Si sentì delle fitte nel fianco, ma continuò a correre. [00:17:01] La pioggia gli cadeva sul viso e gli scendeva dentro il colletto. Freddo e umidità li penetravano nel cappotto, ma Bastiano non li sentiva. Lui aveva caldo, ma non per la corsa. La sua coscienza, che prima nel negozio del libraio non aveva dato segni di vita, si era improvvisamente risvegliata. [00:17:20] Tutte le ragioni che prima erano state così convincenti le apparvero ad un tratto totalmente inaccettabili. [00:17:27] Si scioglievano come pupazzi di neve al fiato di un drago sfutafuoco. Aveva rubato. [00:17:33] Era un ladro. Quel che aveva fatto era ancor peggio di un furto comune. [00:17:38] Questo libro era certamente unico al mondo e sostituibile. [00:17:42] Sicuramente era il più grande tesoro del signor Coriandoli. [00:17:46] Rubare a un violinista un violino unico al mondo, o a un re la sua corona, era ben diverso che rubar soldi da una cassa, e mentre correva così, si premeva il libro sotto il cappotto. [00:17:58] Non lo voleva perdere, per quanto caro quel gesto potesse mai venirgli a costare. [00:18:03] Era tutto ciò che possedeva ancora al mondo, perché a casa, adesso, naturalmente, non poteva più tornare. [00:18:11] Tentò di immaginare suo padre seduto nella grande stanza che aveva attrezzato a laboratorio, intento a lavorare. [00:18:18] Intorno a lui c'erano dozzine di calchi di gesso di dentature umane, perché suo padre faceva lodonto tecnico. [00:18:25] Bastiano non si era mai dato pena di pensare se suo padre facesse davvero volentieri il suo lavoro. [00:18:31] Gli venne in mente in quel momento per la prima volta, ora che non avrebbe mai più potuto domandarglielo. [00:18:37] Se adesso fosse andato a casa, suo padre sarebbe uscito dal laboratorio nel suo camice bianco, forse una dentiera di gesso in mano, e avrebbe domandato «Già di ritorno?» «Sì», avrebbe risposto Bastiano. [00:18:51] «Niente scuola oggi?» Vedeva davanti a sé il volto immobile e triste di suo padre e sapeva che gli sarebbe stato impossibile mentire, ma ancora meno poteva dirgli la verità. [00:19:04] No, l'unica cosa che poteva fare era andarsene. [00:19:08] Non sapeva dove. [00:19:10] Lontano. [00:19:12] Lontano. E forse non si sarebbe neppure accorto che Bastiano non c'era. Questo pensiero stavolta aveva persino qualcosa di confortante. [00:19:21] Bastiano aveva smesso di correre. [00:19:24] Ora camminava lentamente e all'estremità della via vide l'edificio della scuola. [00:19:29] Senza accorgersene aveva preso la strada di tutti i giorni. [00:19:34] Ora però questa gli parve addirittura deserta, sebbene qua e là si vedesse qualche passante. [00:19:40] Ma per uno che arriva con troppo ritardo, il mondo intorno alla scuola sembra sempre come morto, e Bastiano sentiva la paura crescergli dentro a ogni passo. [00:19:52] Aveva comunque sempre paura della scuola, il luogo delle sue quotidiane sconfitte, paura dei maestri che si rivolgevano benevoli alla sua coscienza o che invece li rovesciavano addosso le loro arrabbiature, paura dei compagni che si prendevano gioco di lui e che non perdevano mai un'occasione per dimostrargli quanto fosse maldestro e indifeso. [00:20:13] La scuola gli era sempre apparsa come una prigione, una punizione interminabile che sarebbe finita solo quando fosse stato grande. Una penitenza che doveva semplicemente subire, muto e rassegnato. [00:20:26] Ma quando ora si ritrovò a passare per i rimbombanti corridoi, dove si sentiva odore di cera da pavimenti e cappotti bagnati, Quando il silenzio inaguato gli colmò le orecchie come un tampone di ovatta e finalmente si trovò davanti la porta della sua classe dipinta dello stesso color spinaci vecchi dei muri e delle porte, allora gli fu chiaro che d'ora in poi anche qui non c'era più posto per lui. [00:20:51] Doveva andare via, quindi tanto valeva che se ne andasse subito. [00:20:56] Ma dove? [00:20:58] Nei suoi libri, Bastiano aveva letto storie di ragazzi che si imbarcavano su una nave e se ne andavano per il vasto mondo in cerca di fortuna. [00:21:08] Qualcuno diventava anche un eroe o un pirata, altri ritornavano dopo molti anni in patria ricchissimi e nessuno scopriva chi fossero. [00:21:18] Ma per questo bastiano non si sentiva all'altezza, non riusciva neppure a immaginarsi che lo prendessero come mozzo su una nave. Inoltre non aveva la più pallida idea su come arrivare in una città di mare, in un porto dove ci fosse una nave adatta per un'impresa così audace. [00:21:35] E dove andare, allora? [00:21:38] All'improvviso gli venne in mente il posto giusto, l'unico posto dove almeno per il momento nessuno sarebbe andato a cercarlo e a trovarlo. [00:21:48] La soffitta era grande e buia. [00:21:51] Odorava di polvere e di naftalina. [00:21:53] All'infuori del tambureggiare leggero della pioggia, sulle lastre di rame del grande tetto, non si sentiva volare una mosca. [00:22:02] Travi possenti, nere di vecchiaia, si levavano a intervalli irregolari dal pavimento. [00:22:08] Si incontravano più in alto con altre travi del tetto per perdersi poi da qualche parte nel buio. [00:22:15] Qua e là pendevano ragnatele grandi come amache che si muovevano avanti e indietro nella corrente d'aria lievi come spiriti. [00:22:24] Dall'alto di un finestrino che si apriva nel tetto scendeva un lattiginoso raggio di sole. [00:22:31] L'unico essere vivente in quel luogo dove il tempo pareva essersi fermato era un topolino che saltellava sul pavimento, lasciando sulla polvere le minuscole impronte delle minuscolosissime zampe. [00:22:44] Laddove strisciava per terra il codino, fra le impronte delle zampe, correva un segno lungo e sottile. [00:22:51] Improvvisamente la bestiola si arrestò e rimase in ascolto, poi con un guizzo sparì in un buco dell'assito. [00:23:00] Si udì il rumore di una chiave che girava in una grossa serratura. [00:23:04] La porta si aprì lenta e cigolante e per un attimo nella soffitta cadde una lunga striscia di luce. [00:23:11] Bastiano scivolò dentro, poi la porta si richiuse col rumore, il ragazzo infilò la grossa chiave nella serratura dall'interno e la girò. [00:23:20] Poi tirò persino un catenaccio e infine mise un gran sospiro di sollievo. [00:23:26] Ora era davvero introvabile, qui nessuno sarebbe venuto a cercarlo. [00:23:32] Ben di rado qualcuno capitava quassù, questo lo sapeva con una certa sicurezza e anche se il caso avesse voluto che proprio oggi o l'indomani qualcuno fosse dovuto venire a cercarvi qualcosa, la persona in questione avrebbe trovato la porta chiusa e la chiave non c'era più. [00:23:50] E nel caso che in qualche maniera riuscissero a trovare il modo di aprire la porta, Bastiano aveva tutto il tempo per trovarsi un nascondiglio in mezzo a tutto quel ciarpame. [00:24:01] A poco a poco, i suoi occhi si abituarono alla penombra. [00:24:05] Conosceva quella soffitta. [00:24:07] Circa sei mesi prima, il Bidello lo aveva chiamato un giorno per farsi aiutare a trasportare una grande cesta del bucato, piena di vecchi questionari e incartamenti che dovevano essere depositati in soffitta. [00:24:20] In quell'occasione aveva visto anche dove veniva tenuta la chiave, in un armadietto a muro presso l'ultimo pianerottolo. Dall'ora non ci aveva più pensato, ma adesso gli era tornato alla mente, giusto in tempo. [00:24:33] Bastiano cominciò a tremare dal freddo. [00:24:36] Il cappotto era fradicio di pioggia e lo stanzone era gelido. [00:24:40] Per prima cosa doveva trovare un posto dove potersi sistemare un po' più comodamente. [00:24:46] Dopotutto qui sarebbe dovuto rimanere per molto tempo. [00:24:50] Quanto? [00:24:51] A questo per il momento non aveva ancora pensato e neppure al fatto che ben presto avrebbe avuto fame e sete. [00:24:59] Si guardò un po' intorno. Nella soffitta era apparsa un po' dappertutto ogni sorta di ciarpame. C'erano scaffali pieni di raccoglitori e di cartelle, pacchi di incartamenti che non servivano più a nessuno, banchi di scuola cattastati gli uni sugli altri con i ripiani macchiati di inchiostro, un cavalletto dal quale pendevano una dozzina di vecchissime carte geografiche, parecchie lavagne con il lero che si sbrecciava, stufe di ghisa arrugginite, attrezzi ginnici in disuso come ad esempio un cavallo con la copertura di cuoio così malandata che ne spuntava fuori l'imbottitura, palloni scoppiati, una pila di vecchie macchiate e stuoie da ginnastica, inoltre qualche animale impagliato mangiato dalle tarme, fra cui un grosso gufo, un'aquila reale e una volpe. E poi, ogni sorta di alambicchi, storte e flaconi di vetro incrinati, una macchina elettrostatica, uno scheletro umano appeso a un attaccapanni e molte casse e scatole piene di vecchi quaderni e testi scolastici. [00:26:02] Bastiano, alla fine, decise di eleggere a sua dimora le stuoie da ginnastica. [00:26:07] Se ci si stendeva sopra l'intera pila, pareva di essere su un sofà. [00:26:12] Le trascinò sotto il finestrino del tetto nel punto in cui arrivava più luce. [00:26:17] Lì vicino c'erano ammonticchiate alcune vecchie coperte militari grigie molto polverose e malconce, ma che facevano ottimamente al caso suo. [00:26:26] Bastiano le andò a prendere, si tolse il cappotto e lo appese al portaabiti accanto allo scheletro, che dondolò un momento su e giù. [00:26:36] Ma Bastiano di lui non aveva paura, forse perché a casa sua era abituato a vedere cose del genere. Si tolse anche le scarpe molli d'acqua e in calzini di lana si lasciò cadere alla turca sulla pila delle stuoie, avvolgendosi le coperte grigie intorno alle spalle. [00:26:54] Accanto a sé aveva la sua cartella e il libro color rame. [00:26:58] Pensò che di sotto i suoi compagni avevano adesso giusto la lezione di italiano, forse dovevano fare un tema su qualche argomento noioso da morire. [00:27:08] Bastiano guardò il libro. — Mi piacerebbe sapere, mormorò fra sé, che diavolo c'è in un libro fintanto che è chiuso. [00:27:17] Naturalmente ci sono dentro soltanto le lettere stampate sulla carta, però qualche cosa ci deve pure essere dentro, perché nel momento in cui si comincia a sfogliarlo, subito c'è lì di colpo una storia tutta intera. [00:27:31] Ci sono personaggi che io non conosco ancora, e ci sono tutte le possibili avventure e gesta e battaglie, e qualche volta ci sono delle tempeste di mare, oppure si arriva in paesi e città lontani. [00:27:44] Tutte queste cose, in qualche modo, sono già nel libro. [00:27:49] Per viverle bisogna leggerlo, questo è chiaro, ma dentro ci sono fin da prima. [00:27:54] Vorrei proprio sapere come. [00:27:57] Ed improvviso si sentì avvolgere da un'atmosfera quasi solenne, si sistemò comodamente, afferrò il libro, aprì la prima pagina e cominciò a leggere. [00:28:09] La storia è infinita. [00:28:15] Ehi Lao, siete ancora qui? [00:28:18] Vi voglio belli carichi perché è arrivato il momento del gioco, il riscaldamento vocale. [00:28:23] Il video dal quale sono tratti gli esercizi viene dal canale Cantare in Libertà, ovviamente lascio il link per eventuali approfondimenti. [00:28:32] Le corde vocali sono sottoposte a un allungamento mentre le utilizziamo, e come accade in qualsiasi attività sportiva, dobbiamo fare una sorta di riscaldamento dello stretching prima di iniziare. [00:28:44] Questo serve per evitare dei danni e per mettere in moto tutto l'apparato fonatorio. [00:28:52] Partiamo dalla respirazione diaframmatica, quindi con il naso introduciamo l'aria e cerchiamo di gonfiare la pancia senza muovere le spalle. [00:29:03] Dopodiché proviamo a mantenere il fiato stabile mentre pronunciamo la lettera S. Ora, non è mia intenzione distruggervi i timpani, quindi vi consiglio di abbassare il volume, soprattutto se indossate le cuffiette. Quindi, pronti? [00:29:19] Vi do il tempo per abbassare il volume. [00:29:25] Cercate di avere un suono sempre omogeneo, senza oscillare e subito dopo, quando avete preso confidenza con il diaframma, immaginate di disegnare dei puntini, sempre con la lettera S. [00:29:42] Eseguendo l'esercizio percepiamo il fiato e capiamo come interviene il diaframma, come si muove. Inoltre iniziamo a mettere in moto il muscolo e facciamo muovere le corde vocali. [00:29:55] Adesso proviamo a emettere dei suoni muti, prima la M e poi la N. Dovete tenere la bocca chiusa e dovete pensare di far vibrare le labbra, quindi con un suono molto comodo provate a pronunciare la lettera M. [00:30:15] Tutto questo cercando di mantenere comunque un suono omogeneo, costante, come l'esercizio precedente. [00:30:22] Dopodiché, passiamo alla lettera N. [00:30:25] In questo caso, la lingua va sotto il palato e portiamo il suono in maschera, quindi il suono risulterà più nasale. [00:30:39] Adesso utilizziamo la lettera L e successivamente la lettera U. [00:31:02] Questo esercizio solitamente viene utilizzato dai cantanti per eseguire il falsetto. [00:31:08] Quindi immaginate che il suono risuoni, perdonate la ripetizione, dietro. Immagina che la voce entri e non esca. [00:31:16] Dopo aver svolto tutti questi esercizi, passiamo all'articolazione con la lettera R. [00:31:28] mantenete un suono il più possibile costante, cercate di mantenere questa lettera fino alla fine, e successivamente, un po' come si era fatto con la lettera S, si prova a gestire un po' di più la lettera, quindi da RRRR costante si passa a RRR. [00:31:49] Si prova un po' a giocare, ecco. Passiamo al prossimo esercizio che si chiama Bubble. Serve tantissimo per ammorbidire le labbra. Occorre mettere il pollice e l'indice vicino ai lati della bocca. Si emette una sorta di sbuffo. Cerca di lasciare le labbra morbide. Prova a fare una sorta di pernacchia, diciamo così. [00:32:21] Cerca di imitare una sirena, un allarme. Grazie per l'attenzione. Come sempre vi chiedo di inviare le vostre registrazioni. Il link per tutti gli episodi si trova su radio.unige.it, sul canale di Telegram, Spotify e Amazon Music. [00:32:50] Per qualsiasi domanda, commento o suggerimento, mandate un'e-mail indicando come oggetto le voci della Strega del Mare su radiochiocciolaunige.it. [00:33:00] Grazie, alla prossima puntata, ciao!

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